Tematica Animali preistorici

Panderichthys rhombolepis Gross, 1941

Panderichthys rhombolepis Gross, 1941

foto 325
Ill.: Nobu Tamura
(Da: it.wikipedia.org)

Phylum: Chordata Haeckel, 1874

Subphylum: Vertebrata Cuvier, 1812

Classe: Sarcopterygii Romer, 1955

Ordine: Eotetrapodiformes Coates & Friedman, 2010

Famiglia: Panderichthyidae Vorobyeva, 1968

Genere: Panderichthys Gross, 1941

Specie e sottospecie

Il genere annovera attualmente le seguenti specie: Panderichthys rhombolepis Gross, 1941 - Panderichthys stolbovi? Vorobyeva, 1960.

Descrizione

L'evoluzione dai pesci ai vertebrati terrestri richiese molti cambiamenti fisiologici, soprattutto riguardo allo sviluppo delle zampe e dei cinti. I pesci dalle pinne lobate, quindi, diedero origine ai primi veri tetrapodi come l’Acanthostega e l’Ichthyostega attraverso una serie di forme intermedie, tra cui il Panderichthys. Fossili ben conservati di questo animale mostrano chiaramente queste caratteristiche di transizione, che rendono il panderittide un importante ritrovamento nella storia della vita. Nella radiazione dei vertebrati del tardo Devoniano, i discendenti dei sarcopterigi di mare (come l’Eusthenopteron) svilupparono una serie di adattamenti: il Panderichthys, adattatosi agli acquitrini; il Tiktaalik, con pinne simili a zampe con cui poteva camminare sulla terra. Antichi tetrapodi in paludi piene di vegetali, come: l’Acanthostega, che possedeva zampe con otto dita, l’Ichthyostega, con zampe ben sviluppate. Altri discendenti includono anche forme marine dotate di pinne carnose, come i celacanti. I pesci simili al Panderichthys, noti anche come tetrapodomorfi, furono gli antenati dei primi tetrapodi, animali terrestri a respirazione aerea dai quali sono derivati anfibi, rettili, uccelli e mammiferi. La caratteristica più notevole del Panderichthys era lo spiracolo, un tubo verticale usato per respirare acqua posizionato sulla cima della testa, quando il corpo del pesce era sommerso nel fango. Questo spiracolo è un organo di transizione che si evolverà nell'ossicino della staffa, una delle tre ossa che costituiscono l'orecchio medio dell'uomo. Un'indagine recente effettuata grazie all'ausilio di un tomografo ha consentito di osservare la presenza di un omero, di un ulna e di un radio, contenuti all'interno delle pinne. Inoltre sono state rintracciati elementi precursori delle dita. Sulla rivista Nature, l'équipe dell'Università di Uppsala, lancia l'ipotesi che l'introduzione delle dita possa essere anticipata di almeno cinque milioni di anni, quindi in una fase acquatica dei nostri progenitori.

Diffusione

Vissuto nel Devoniano, circa 380 milioni di anni fa. I suoi fossili sono stati ritrovati in Lettonia. Lungo poco più di un metro, questo animale è considerato una forma transizionale tra pesci e anfibi.

Bibliografia

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01699 Data: 01/08/1999
Emissione: Animali preistorici
Stato: Gambia